Vuelta a España 2019, Nairo Quintana: “Stare a ruota e vedere cosa accade è facile, ma io volevo attaccare, perché se non ci provi, non sai quali sono le tue possibilità”
Nairo Quintana ci ha provato nella tredicesima tappa della Vuelta a España 2019, ma è stato rimbalzato dall’Alto de los Machucos. Il corridore della Movistar, però, non è crollato ed è riuscito a chiudere insieme al compagno di squadra Alejandro Valverde a 27 secondi dalla coppia slovena composta dal vincitore di tappa Tadej Pogacar (UAE Emirates) e dalla maglia rossa Primoz Roglic (Jumbo-Visma). Il colombiano, come già aveva fatto il suo compagno Valverde, ha ammesso la netta superiorità dell’attuale leader della generale in questa fase della corsa e poi ha spiegato il suo tentativo di attacco a metà dell’ultima salita.
“Ci abbiamo provato, ma Roglic ha dimostrato di essere il più forte in questo momento. Ho provato ad attaccare a metà salita perché ero uno di quelli più indietro in classifica e mi sentivo bene in quel momento. È facile stare alla ruota degli altri e vedere cosa accade, ma io volevo attaccare, perché se non ci provi non sai come stai e quali sono le tue possibilità. La speranza è che così non possano dire che rimani nel mezzo, senza crollare, ma anche senza provarci”.
In un’inedita versione battagliera, poi, il sudamericano si è detto pronto a mettere in atto nuove tattiche, magari anche attaccando da lontano: “Ora abbiamo visto la gamba di tutti e dobbiamo provare nuove strategie. Vedremo se ci sarà possibilità di fare un altro attacco dalla distanza. Ci sono ancora molte tappe decisive davanti a noi e non sarà la facile, la situazione è complessa in questo momento. L’unica cosa che so è che continueremo a provarci”.
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